di Silvana Fazio Bernat  &  Michelle Bernat
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CARTINE


GLI STILI CERAMICI DELLE ALBISSOLE

BiancoBlu

Calligrafico

Boselli

Levantino

Uccelli&Prezzemolo

Nera&Gialla


ANTICO SAVONA o BIANCO E BLU
Il decoro fu introdotto intorno alla metà del XVII secolo, dalla famiglia dei Guidobono al cui capostipite Giovanni si fa risalire la definizione a chiaro scuro del tipico monocromo turchino. La grafica è costituita fondamentalmente dalla rappresentazione della figura umana collocata in un paesaggio quasi sempre realizzato da un primo piano con cespugli vegetali e piccole rocce e da un secondo piano con prati, alberi, qualche casa o un castello stilizzato e da un piano di sfondo con montagne, nuvole e a volte uccelli in volo stilizzati. La scena rappresenta episodi biblici, mitologici o letterari raffigurati in stampe, riprendendo come modello anche le illustrazioni dei libri. E’ realizzato su maiolica bianca o azzurrina in monocromia blu (di varie tonalità che col tempo diventano una caratteristica delle varie botteghe artigiane) ma anche più raramente in monocromo rosa o in policromia.
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CALLIGRAFICO NATURALISTICO
Introdotto nella prima metà del XVII secolo nelle fabbriche di Albissola e Savona, il decoro riprende i motivi delle tipiche porcellane cinesi in uso durante il regno Wan-li della Dinastia Ming. La sua denominazione è dovuta alla particolare tecnica di pittura, cioè al segno quasi calligrafico che delinea il disegno ed ai soggetti a carattere  prevalentemente naturalistico di animali e vegetali. In particolare, in tempi successivi, ai soggetti originali di lepri, cerbiatti, cani e uccelli tra erba, fiori e palme, furono sovrapposti motivi occidentali quali castelli, campanili, chiese e figure umane tra i cipressi. La realizzazione è su maiolica bianca o azzurrina inizialmente in monocromia blu e poi sempre più spesso in policromia, coi colori verde, arancione, blu e giallo nel corso della produzione storica. 

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DECORO BOSELLI
Nella seconda metà del XVIII secolo il ceramista Giacomo Boselli produsse un gran numero di ceramiche riprendendo un decoro floreale assi in voga a Strasburgo, a Marsiglia e a Lodi; da qui è nata la denominazione utilizzata ad Albissola per indicare questa particolare tipologia. La decorazione di un oggetto fa perno su di un mazzetto di fiori dominato da un tulipano o da una rosa a cui fanno contorno alcuni altri fiori di piccole dimensioni (normalmente margheritine); la restante superficie è cosparsa da qualche piccolo gruppo di fiorellini e di fogliette o da alcune foglioline solamente (da qui l’altra denominazione dello stile come indicato come “floreale”). Dato il carattere centrale dei fiori, la realizzazione è quasi sempre su maiolica bianca in policromia e più raramente in monocromia verde.

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LEVANTINO
Questo decoro, eseguito a più colori o soltanto in manganese (colore tra il marrone scuro ed il viola), è costituito dal disegno schizzato di minuscoli personaggi e animaletti ma anche di elementi paesaggistici come casolari, alberelli, mare, barche a vela, ecc… Risulta molto diffuso nelle maioliche del pieno secolo XVIII applicato a tutto campo, oppure entro riserve stagliate su sfondo viola di manganese (anche azzurro e giallo) steso a spugnato o a robuste pennellate. La tipologia a riserve è di chiara influenza orientale (il modulo degli spazi è di origine cinese) mentre le raffigurazioni derivano da incisioni francesi. La realizzazione è sempre fatta su maiolica bianca. Il suo nome deriva dalla famiglia di ceramisti, i Levantino, attivi artisticamente in Savona ed in Albissola dalla seconda metà del secolo e per tutto il XVIII secolo, che seppero realizzarlo con grande maestria.

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UCCELLI E PREZZEMOLO
Introdotto nel pieno del XVIII secolo nelle fabbriche di Albissola e di Savona, il decoro è ripreso dalla ceramica della famiglia verde cinese e dalla famiglia Kakiemon dove per l'occasione sono stati sostituiti i classici fiori orientali con il prezzemolo (considerato anche il grande uso di tale pianta in Liguria). I soggetti sono uccelli posati su rami di alberelli che presentano foglie simili alla foglia del prezzemolo o svolazzanti in cielo. E’ realizzato in vivace policromia (verde, arancione, giallo, blu, marrone) su maiolica bianca. A differenza degli altri stili è assente una tipologia monocroma ed è del tutto assente all’interno del decoro ogni altro soggetto che non sia costituito da questo uccello policromo dal lungo becco e dalle lunghe ed esili zampe.

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CERAMICA NERA E GIALLA
Rappresenta una tipica produzione albissolese di ceramica popolare e di uso comune che caratterizza tutto il XIX secolo. Si divide normalmente  in tre tipologie in base al colore dominante: quella detta “striata bruna” presente già alla metà del XVII secolo, quella in ceramica nera e per finire quella in ceramica gialla. Si tratta in tutti e tre i casi di terracotta verniciata, ma quella gialla normalmente è anche ingobbiata. Essendo prevalentemente un prodotto di uso comune la decorazione risulta assai ridotta e stilizzata o addirittura assente. La tipologia gialla è quella più decorata, con una tecnica particolare detta a “spugnetta” perché ottenuta con l’uso di una spugnetta ritagliata nella forma e nel disegno voluto (generalmente riprendendo disegni geometrici ispirati alla trama dei pizzi) ed utilizzata come un timbro. L’uso del pennello è ridotto solo per la rappresentazione dei motivi centrali con fiori o uccelli.

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